Guami, Gioseffo

(Lucca 1542 - Lucca 1611)

[G. Guami, frontespiziodelle 'Canzonette¡, Venezia 1601]

… Restami solo far nominanza dell’Organo soavissimo posto nella Cathedrale di Lucca fabricato da Domenico Nardi Luchese, suonato di presente (userò parole poste da Gioseffo Zerlino ne gli Sup. Mus. Cap. 3) dal molto gentile M. Gioseffo Guami eccellente compositore, & soavissimo suonatore di organo; et qui, soggiungo io, che per essere egli stato mio maestro devo far comemoratione del valor suo (se bene noto al mondo) havendo egli dato in luce opere musicali in grandissimo numero; stato in Venetia organista di S. Marco, & quello, che gli da il colmo di suprema reputatione sono dui figli suoi Domenico & Vincenzo, gli quali in giovenile età rendono stupore a chi gli gusta; piacci a Iddio conservare così honorata famigali, acciò il mondo senti giovamento delle fatiche di così ellevati ingegni. BANCHIERI, Conclusioni nel suono dell’organo. - Nato a Lucca il 27 gennaio 1542, Gioseffo Guami studiò a Venezia con Adriano Willaert, Annibale Padovano e con gli altri maestri della cappella di San Marco, dove diventò cantore della cappella grande e probabilmente organista sostituto. A Venezia compose e pubblicò (nel 1565) il suo primo libro di madrigali, dedicato a Gioseffo Bonvisi e Ludovico Penitesi, due mecenati lucchesi che lo avevano economicamente sostenuto negli studi. Particolarmente apprezzate nell’ambiente lagunare – di lui Zarlino dirà «eccellente compositore e sonator d’organo soavissimo» – le sue composizioni compaiono frequenti in diverse antologie veneziane. Dal 1568 al 1570, Guami è a Monaco, al servizio di Alberto V, duca di Baviera, in qualità di organista; dopo alcuni anni in Italia (1574-79) vi ritorna come capo delli concerti. A Monaco i suoi impegni di insegnante, musicista ed organizzatore della vita musicale di corte limitano la sua produzione a composizioni sparse e a un secondo libro di madrigali oggi perso. Alla morte di Alberto V, avvenuta nel 1579, Guami torna in Italia per assumere finalmente il ruolo di organista a S. Michele a Lucca, posto assegnatogli sin dal 1574 e che ricopre per alcuni anni. Qui sposa Ortensia Bedini, da cui avrà tre figli tutti musicisti. Dal 1585 è maestro di cappella alla corte di Genova, al servizio del principe Gian Andrea Doria; ma due anni dopo è nuovamente a Lucca. Nell’aprile del 1588, diventa organista di S. Marco a Venezia: la nomina viene caldeggiata da stimati compositori dell’epoca – Zarlino, G. Gabrieli, Bassani, Croce – che di lui riconoscono fama e doti. Tuttavia, per circostanze ignote – forse la delusione di non essere stato scelto come successore di Zarlino per la carica di maestro – Guami rientra nel 1591 a Lucca, dove il 5 aprile assume il posto di organista della cattedrale. Rivestirà per vent’anni tale carica, sino alla morte avvenuta nel 1611. La sua musica fu largamente apprezzata da colleghi e allievi: parole d’elogio si leggono negli scritti di V. Galilei (Dialogo della musica antica e della moderna, Firenze 1581), G. M. Artusi (Seconda parte dell’Artusi overo delle imperfettioni della moderna musica, Venezia 1603), G. Zarlino (Sopplimenti musicali, Venezia 1588) e di A. Banchieri, suo allievo che a Guami dedica la Cartella musicale (Venezia, 1614) e a lui accenna nelle Conclusioni nel suono dell’organo (Bologna, 1609) e nelle Lettere armoniche (Bologna 1628). Tra gli allievi di Guami, anche i tre figli Domenico, Vincenzo e Valerio. L’attività di Domenico (Lucca, 8 dicembre 1583 – Lucca, 2 giugno 1631) come organista, cantore, compositore e sacerdote, si svolge interamente a Lucca, dove dal 1600 è assistente del padre in cattedrale. Alcune suoi mottetti compaiono in antologie italiane (cfr. CATALOGO di G. Guami: 16083, 16122); Nerici elenca inoltre tra le sue opere anche una raccolta di mottetti, Canzoni latine con accompagnamento di basso (Venezia, 1685), attribuite tuttavia altrove anche ad altri compositori. Nelle Conclusioni (Bologna, 1609), Banchieri elogia la bravura di Domenico e del fratello Vincenzo nonostante la giovane età. Morto il padre, Vincenzo (Lucca, 5 luglio 1585 – Lucca, 1614/1615) fu nominato il 20 gennaio 1612 organista della cattedrale, carica che ricoprì fino alla morte (tra la fine del 1614 e l’inizio del 1615). Nel 1612 e nel 1613, compare come organista di cappella sulle liste di pagamento della corte dell’arciduca Alberto ad Anversa. Un suo mottetto è incluso nella raccolta del padre Sacrarum cantionum, pubblicata a Venezia nel 1608. Valerio (Lucca, 14 aprile 1587 – Lucca, 4 novembre 1649) succede al fratello Vincenzo come organista della cattedrale di Lucca il 16 gennaio 1615. Nel 1635 viene inoltre nominato sovrintendente della Cappella Palatina della Signoria di Lucca, carica che ricopre fino alla morte. Compose musica sacra oltre ad alcuni mottetti inclusi in antologie sacre (cfr. CATALOGO di G. Guami: 16083, 16122, oltre a Sacri affetti con testi da diversi eccellentissimi autori raccolti da Francesco Sammaruco romano, Roma 1625 [16251]). Nel 1636, scrisse le musiche di scena per le Tasche (tradizionali commedie rappresentate in tre giornate consecutive per la cerimonia di elezione dei magistrati della Repubblica di Lucca). Nello stesso anno compose inoltre gli oratori, tra cui Cristo alla colonna, per S. Maria Corteorlandini (musiche oggi perse). Le composizioni di Gioseffo Guami senza dubbio denotano l’influsso dei suoi maestri veneziani e della scuola di Willaert e Rore. Cromatismi e false relazioni, tecnica dei cori spezzati, attenta intonazione del testo poetico caratterizzano la sua produzione sacra e profana. Negli ultimi anni, il nuovo stile concertato, con o senza basso continuo, emancipa a pieno il linguaggio strumentale dal dominio delle voci.

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CATALOGO DIGITALE · Le opere di Guami, Gioseffo

Musica Strumentale

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Canzonette alla Francese